Riforma della giustizia, l’Anm lancia Sos al meeting internazionale dei giudici: «Rischi per l’indipendenza»


Riforma della giustizia, l’Associazione Nazionale Magistrati porta il caso Italia al 65° Meeting dell’Iaj, l’associazione internazionale dei giudici, in corso in questi giorni a Taipei.

«In Italia quattro riforme di norme della nostra Costituzione sono state presentate da alcuni membri della maggioranza di Governo e propongono – recita il testo della mozione presentata dalla delegazione italiana -: di modificare la composizione di entrambi gli organi di autogoverno – giudici e pubblici ministeri – del sistema giudiziario italiano (denominato “Consiglio Superiore della Magistratura”), prevedendo che la metà dei suoi membri siano scelti dal governo e consentendo che i magistrati siano estratti a sorte; vietare ai consigli superiori della magistratura di aprire fascicoli per tutelare l’indipendenza dei singoli magistrati e vietare di esprimere pareri sulle riforme nel campo della giustizia; abolire la norma costituzionale che prevede che i magistrati si distinguano solo per le funzioni che svolgono; vietare ai pubblici ministeri di diventare giudici e viceversa, ma prevedere al tempo stesso la nomina diretta degli avvocati come magistrati in ogni grado di giurisdizione senza selezione mediante pubblico concorso; ridurre il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, limitandolo ai casi e alle modalità previsti dalla legge».

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La delegazione italiana dell’Anm, dopo aver presentato il proprio documento sulla situazione attuale in Italia e sui rischi per l’indipendenza della magistratura connessi alle proposte di riforma costituzionale, formula la seguente proposta di risoluzione:
«In relazione alle proposte di riforma costituzionale in discussione davanti al Parlamento italiano, IAJ europea condivide le preoccupazioni espresse dalla delegazione italiana dell’Associazione nazionale magistrati.
Le linee di riforma contenute nelle diverse proposte legislative sono, per il loro contenuto, suscettibili di incidere fortemente sul sistema di autogoverno e sulle garanzie di indipendenza di giudici e pubblici ministeri: sono solo apparentemente dirette a garantire la terzietà del giudice e contraddittorio nell’ambito del processo penale, ma mirano in realtà ad ampliare notevolmente l’ambito di influenza della politica sulla giurisdizione e ad indebolirne le essenziali prerogative di autonomia e indipendenza, presupposti indispensabili per l’esercizio della funzione giudiziaria in uno Stato di diritto».


Certa «che il dibattito pubblico sulle riforme possa svilupparsi in modo più ampio in Italia, la IAJ- International Association of Judges Europe – prosegue la proposta di risoluzione – auspica che l’Associazione Italiana Magistrati abbia l’opportunità di illustrare, nelle sedi istituzionali e davanti a tutti i media, le criticità legate alle prospettive delle modifiche costituzionali e le possibili ricadute sui diritti dei cittadini».

martedì, 19 Settembre 2023 - 17:57
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