Bimbi detenuti con le madri, Cimmino (Carcere Possibile): «Urgente intervenire, oggi effetti devastanti sui piccoli»


«La soluzione politica che il deputato Siani presentò con la sua proposta di legge, vale a dire la realizzazione a carico dello Stato di case famiglia per detenute madri, è non soltanto necessaria ma appare, oggi più che mai, urgente alla luce del nuovo pacchetto sicurezza presentato dal Governo due mesi fa che, prevede, tra l’altro, la soppressione del rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena per condannate in stato di gravidanza e madri di bambini inferiori ad un anno». L’avvocato Elena Cimmino, vice presidente de “Il Carcere Possibile onlus” fa risuonare, ancora una volta l’allarme sulla reclusione dei bambini ristretti in carcere al seguito delle madri detenute. E lo fa in occasione del dibattito tenutosi ieri nella sede della Camera penale di Napoli sulla scia del libro, di cui vi è stata presentazione, dal titolo “Senza colpe, bambini in carcere” curato dal pediatra Paolo Siani, già parlamentare del Pd.

«Qualcuno potrebbe dire che le carceri dedicate ad ospitare anche i bambini sono istituti di pena a custodia attenuata, che sono carceri con le pareti colorate, con giochi posti all’esterno e dotate di personale specializzato – osserva Cimmino -. E’ vero, ma non si deve dimenticare che sono pur sempre carceri, con sbarre alle finestre, blindati, chiusure, aperture ed inevitabili privazioni che determinano effetti devastanti sui bambini, effetti che sono stati puntualmente illustrati da Siani da un punto di vista scientifico».

Fa eco Paolo Piani: «Quella che raccontiamo, fosse anche un solo bambino costretto a vivere la propria infanzia dietro le sbarre, è una battaglia di civiltà. Attualmente vi sono venti bambini detenuti con le mamme. Si tratta di bambini innocenti ai quali lo Stato dovrebbe garantire gli stessi diritti e le stesse opportunità che hanno gli altri pari età. Quali colpe hanno se non quella di essere figli di madri detenute? Non hanno violato norme eppure sono in carcere e ne subiscono la vergogna. Senza voler fare sconti di pena a nessuno e senza voler lasciare in libertà donne che hanno commesso reati, è necessario il superamento degli Icam e la creazione di nuove case famiglia protette».

Il dibattito di ieri ha visto gli interventi di Immacolata Troianiello, presidente dell’Ordine avvocati di Napoli, Marco Campora presidente di Camera penale, Anna Maria Ziccardi presidente de “Il carcere possibile Onlus”, il magistrato di Cassazione Gemma Tuccillo, il magistrato presso il tribunale di Sorveglianza Gaetano Eboli, lo scrittore Lorenzo Marone e Samuele Ciambriello, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive.

mercoledì, 17 Gennaio 2024 - 16:01
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